News S. Stefano di Cadore
Oltre le Porte – S.Stefano e S.Pietro di Cadore
Il Comune di Santo Stefano di Cadore in collaborazione con il Comune di San Pietro di Cadore organizza un calendario di incontri dal titolo“Oltre le Porte”. Gli incontri si svolgeranno a turno in diverse sale presenti sul territorio dei due Comuni. L’evento si svolge con il patrocinio della Biblioteca Comunale di Santo Stefano di Cadore e di San Pietro, Rete Eventi Veneto, NuovoCadore.it ed il Consorzio Turistico Val Comelico Dolomiti.
“Oltre le Porte vuole essere un momento di coinvolgimento per coloro che vivono sul territorio, un invito ad uscire di casa e idealmente allontanarsi dal Comelico per lasciarsi accompagnare dagli autori alla scoperta di nuovi mondi e nuove idee. Il coinvolgimento del Comune di San Pietro di Cadore vuole essere un segnale affinché fare rete diventi un modus operandi consolidato”
Programma
Sabato 7 marzo 2015 Marina Vazza presenta il suo libro Jess alle ore 17.30 a Santo Stefano di Cadore presso la Sala Consiliare
È bella, seducente, desiderata e soprattutto trova strano trascorrere più d’una notte con lo stesso uomo: è Jess. Non a caso, la mattina si sveglia prima del ragazzo di turno, lasciandolo tutto solo a rigirarsi tra le lenzuola e non vedendo l’ora che ‘tolga il disturbo’.
Nonostante faccia di tutto per non lasciarsi trascinare dai sentimenti, all’improvviso qualcosa sembra stravolgere la sua vita; sarà in grado di cambiare Jess o si tratterà di un’avventura un po’ più elettrizzante delle altre? La giovane e promettente autrice saprà stupirvi con il suo esuberante personaggio?
Sabato 28 marzo 2015 Francesco Vidotto presenta romanzi e racconti ambientati in Cadore alle ore 17.30 a San Pietro di Cadore presso Palazzo Poli
Autore di origine cadorina ha scritto numerosi romanzi e racconti ambientati in Cadore fra cui Oceano, Zoe, Siro, Signore delle Cime solo per citarne alcuni. Durante l’incontro presenterà i suoi romanzi a cavallo fra il fantasioso ed il romantico.
Sabato 18 aprile 2015 Roberta Sorgato presenta il libro cuori nel Pozzo alle ore 17.30 a Costalissoio presso la sala della Regola
Sullo sfondo l’Italia devastata dalla più sanguinosa delle guerre che tenta coraggiosamente di risalire la china della sconfitta, della disoccupazione, della stagnazione economica. Ma la risalita ha un prezzo: uomini in cambio di carbone, energia indispensabile per la ripresa industriale. Le miniere del Belgio, disertate dai residenti, spalancano le porte a un esercito di disperati che lasciano il loro paese con nel cuore e nella mente solo il desiderio di tornare.
Sabato 9 maggio 2015 Antonella Fornari presenta il libro “Le Donne e la Prima Guerra Mondiale” ore 20.30 a Casada presso la Sala della Regola
I mondi e le storie delle “donne di guerra” tra Cadore Ampezzo e Carnia nel nuovo libro di Antonella Fornari: una storia in parte mai scritta, un omaggio al coraggio delle sue protagoniste silenziose Le donne e la Prima Guerra Mondiale: una storia in gran parte ancora tutta da raccontare, fatta di azioni che non ebbero mai la ribalta della cronaca ufficiale, ma che ne costituirono la trama silenziosa e nascosta.
Galleria di Coltrondo – Priorità Regionale
Il Traforo del Coltrondo è ora una priorità della Regione Veneto nel settore Infrastrutture Viarie di competenza statale.
L’impegno e la tenacia del Sindaco di Santo Stefano di Cadore, Alessandra Buzzo, hanno prodotto questo primo, importante risultato: La Giunta Regionale del Veneto ha approvato la Delibera per l’inserimento del Tunnel di Coltrondo nell’elenco delle opere regionali da realizzarsi nell’ambito della rete di viabilità ordinaria. Il Presidente Zaia ha mantenuto quanto aveva promesso in diverse occasioni e in risposta alle innumerevoli, pressanti richieste ufficiali del Sindaco Buzzo, ovvero il proprio personale interessamento perchè il Tunnel del Coltrondo diventasse una priorità regionale nel programma 2015 -2020.
Ora tocca allo Stato ed all’ANAS fare in modo con priorità assoluta, che questa essenziale opera per il Comelico diventi al più presto una realtà e nel frattempo venga realizzata la messa in sicurezza della statale con il prolungamento dell’attuale Galleria Paramassi.
Questo è il Comunicato Stampa ufficiale della Regione Veneto in merito alla questione:
VIABILITA’ COMELICO. ZAIA: “ROMA E GOVERNO NON HANNO PIU’ ALIBI, REALIZZINO LE OPERE ANTI-FRANE, LA REGIONE HA FATTO LA SUA PARTE FINO IN FONDO”
Comunicato stampa N° 174 del 28/01/2015
(AVN) – Venezia, 28 gennaio 2015
“Ora Roma non ha più alibi. Ho scritto all’Anas, ho parlato con tutti i referenti possibili e immaginabili, abbiamo approvato la delibera, la Regione Veneto ha fatto insomma la sua parte fino in fondo. Ora dico a tutti gli amici del Governo Renzi che sono andati in questi mesi a porgere la propria solidarietà al Sindaco di Santo Stefano di Cadore e a tutto il Comelico: tocca a voi. La Galleria di Coltrondo e gli interventi sulla statale del Comelico per salvaguardarla definitivamente dagli eventi franosi, sono opere a totale carico dello Stato. Il Governo intervenga sull’ANAS, che è un suo braccio operativo e utilizza risorse pubbliche, perché si faccia in fretta. Se quei soldi fossero nostri, tutto sarebbe già cantierato”.
E’ quanto si augura il presidente veneto Luca Zaia, in merito al provvedimento adottato ieri con cui la Regione del Veneto ha formulato la sua proposta in merito alle priorità di infrastrutturazione sulla viabilità di competenza statale, a cura della società ANAS S.p.A., nell’orizzonte temporale 2015-2020, per quanto concerne la rete di viabilità ordinaria ricadente nel territorio regionale.
“Andiamo dunque al vedo. Lo Stato – dice Zaia – ha tutti gli elementi per decidere quella che è la variante a una strada statale, e quindi di competenza dell’ANAS. Chiedo quindi ufficialmente a nome di tutti gli abitanti della Provincia di Belluno che la galleria di Coltrondo e la messa in sicurezza dell’intera statale attraverso il prolungamento della Galleria Paramassi siano valutate dallo Stato come priorità assoluta per togliere definitivamente quella zona e i suoi abitanti dall’incubo delle frane e dell’isolamento”.
“Ripeto – conclude Zaia -. Se quelle risorse fossero affidate a noi, saremmo già in grado di partire con le procedure per realizzare questo e altri interventi. Pretendiamo che anche il governo faccia lo stesso”.
Coltrondo, in attesa del Traforo…che fare?
Seguo a distanza giornalmente su questo sito web, sui social network e tramite amici del posto, le vicende del Comelico e di Santo Stefano di Cadore, paese al quale sono particolarmente affezionato anche per averci vissuto fino all’età di 15 anni.
Devo dire che in questi ultimi tempi la situazione ambientale locale sta diventando estremamente problematica, soprattutto a causa delle mutate condizioni climatiche generali.
Dopo un inverno inclemente con abbondanti nevicate e black-out vari, un’estate da dimenticare con nubifragi continui, l’esordio della stagione invernale è tutt’altro che lusinghiero, smottamenti, frane, strade interrotte, stanno mettendo in ginocchio la popolazione e l’economia di questi bellissimi luoghi, mettendo a dura prova le infrastrutture ed i servizi.
Stanno anche venendo al pettine antichi nodi che il tempo e l’incuria non hanno sciolto. Uno di questi è la Strada della Valle – SS52 Carnica, bellissimo e caratteristico ambiente naturale, problematico però dal punto di vista logistico.
Da sempre infatti la natura instabile di alcuni costoni ha causato movimenti franosi che hanno reso pericolosa e precaria questa strada, unica via di accesso diretto al Comelico da sud, tanto che negli anni 80 un buon tratto è stato eliminato e sostituito dal traforo della galleria Comelico, opera strategica che ha notevolmente agevolato il trasporto di persone e merci dall’alto Veneto al Comelico ed alla Val Pusteria
Della vecchia Strada della Valle è rimasto ancora in servizio l’ultimo tratto verso nord, dall’uscita del Tunnel Comelico all’ingresso dell’abitato di Santo Stefano di Cadore, circa 4 km in buona parte lungo l’angusta gola dove scorre il fiume Piave che la strada costeggia ed attraversa ripetutamente su ponti di ferro, stretta tra il letto del fiume ed i ripidi pendii del monte Coltrondo da un lato e dalle Terre Rosse e le Ante dall’altro lato, entrambi percorsi da frane, alcune in continuo movimento.
Unica protezione una serie in successione di gallerie paramassi in cemento con il lato a valle a giorno che nel tempo sono state integrate con nuovi spezzoni, tanto da formare oggi un’unica galleria di circa 270 mt di lunghezza.
Proprio a pochi metri dall’entrata nord di questa galleria giorni fa si è verificata l’ennesima frana con conseguente chiusura della statale 52 Carnica e questa volta la situazione è seria, non tanto per il materiale caduto, di modesta entità, ma per le condizioni precarie di tutto il pendio soprastante aggravate da una notevole quantità di alberi ed arbusti sradicati da una recente tromba d’aria ed ammucchiati in incerto bilico, tale da costituire un incombente pericolo per la sicurezza della viabilità sottostante.
Mobilitazione generale quindi per provvedere alla riattivazione del traffico veicolare con soluzioni alternative provvisorie (utilizzo della strada forestale di Bus de Val per traffico leggero e deviazione per il passo Sant’Antonio verso Auronzo per quello pesante) e nel contempo il riesame e la riproposizione da parte delle Pubbliche Amministrazioni di progetti maturati nel tempo e da diversi anni in discussione per arrivare ad una definitiva risoluzione del problema viabilità nella Valle che vuol dire anche, con qualsiasi condizione meteo, certezza per i trasporti, per l’economia, per il lavoro, per le esigenze quotidiane della gente.
Il traforo del monte Coltrondo sembra essere la migliore se non l’unica opzione possibile.
Un tunnel rettilineo di 1500 mt che bucando la montagna da sud-ovest verso nord-est bypassa completamente il tratto tortuoso della Valle e tutte le zone di frana, mettendo in sicurezza il territorio di Santo Stefano di Cadore oltre che dal punto di vista del pericolo isolamento anche da quello ben più grave del disastro ambientale nel caso si verificasse nella Valle la temuta ostruzione totale del fiume Piave in seguito ad eventi franosi di grande entità con conseguente allagamento di tutto il fondo valle Comelico.
Una terribile tragedia che il tunnel potrebbe evitare consentendo comunque il deflusso istantaneo delle acque del fiume.
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Il punto dolente della questione, oltre ai tempi di realizzazione, è però il costo dell’opera stimato oggi in 50 milioni di euro destinato sicuramente a salire nel tempo a causa della difficoltà iniziale (una volta approvato e deliberato il progetto da parte di Stato e Regione) di reperire i fondi necessari oltre alla consueta esasperante lentezza della burocrazia che fanno stimare in almeno 10 anni il lasso di tempo totale necessario al completamento dell’opera a fronte dei circa 2 anni previsti per la costruzione del tunnel.
Sicuramente determinanti saranno comunque l’impegno costante, anzi assillante, nei confronti del Governo regionale e nazionale da parte delle Amministrazioni locali che già da tempo si stanno muovendo in tal senso grazie anche alla grintosa e coinvolgente intraprendenza dell’attuale Sindaco di Santo Stefano, Alessandra Buzzo, unitamente alla mobilitazione generale della popolazione necessario ed indispensabile supporto alla riuscita di questa notevole impresa. Impegno e supporto che non si devono però limitare all’obiettivo di lungo termine bensì anche nel breve e medio termine nei quali, con altrettanta determinazione, è necessario ed indispensabile contemporaneamente ottenere da subito la progettazione ed esecuzione delle opere utili alla messa in sicurezza dell’attuale viabilità.
Al proposito ritengo essenziale, oltre al consolidamento del costone franato (già in atto per quanto riguarda la pulizia e sgombero del materiale pericolante), anche e soprattutto l’ampliamento del percorso protetto in galleria oggi esistente con la costruzione di due nuovi lotti di circa 200 mt ciascuno in aggiunta agli estremi nord e sud in modo da portare a circa 650 mt il tunnel a giorno attuale.
In questo modo si coprirebbe quasi interamente l’area critica e sarebbe già un risultato soddisfacente, al momento, per la sicurezza della circolazione.
Rimangono poi da risolvere i problemi del fiume Piave e delle frane che potrebbero comprometterne il regolare deflusso, questione generale di primaria importanza, come già esposto, che è comunque da affrontare con le dovute attenzioni e preventivi interventi.
arch. Giansanto Lo Giusto
Grazie a Danilo Comis per la collaborazione
Comelico – Traforo del Coltrondo improcrastinabile
Non si può attendere oltre, il Tunnel sotto il monte Coltrondo va fatto al più presto!
Il Comelico è in ginocchio e rischia l’isolamento proprio sulla direttrice da sud, la più importante per il traffico merci e persone dal basso Veneto verso Santo Stefano di Cadore e gli altri paesi del Comelico ed anche verso l’Alto Adige e l’Austria attraverso il valico di Monte Croce Comelico.
Da alcuni giorni infatti la situazione sulla Strada della Valle, la statale Carnica n. 52, è nuovamente compromessa a causa di una frana che ha parzialmente ostruito la sede stradale in uscita da S.Stefano tra il secondo e il terzo ponte (ponte della Lasta) sul fiume Piave che in questo tratto costeggia serpeggiando la statale.
La cosa più preoccupante però è il vasto fronte della frana che più in alto, sul ripido pendio, è altamente instabile anche a causa di una tromba d’aria che giorni fa ha sradicato molte piante e da un momento all’altro, complici anche le piogge abbondanti di questo periodo, potrebbe far precipitare migliaia di tonnellate di materiale a valle col rischio anche di occludere il letto del fiume già molto stretto in questo punto e mettendo continuamente in serio pericolo uomini e mezzi che lavorano. Al momento transitano con difficoltà, a senso unico alternato sorvegliato e in fasce orarie prestabilite solo nelle ore diurne, i mezzi leggeri deviati sulla strada forestale di Bus de Val, i mezzi pesanti sono dirottati per Cortina d’Ampezzo o Misurina, Dobbiaco e poi passo Monte Croce Comelico, i bus di linea da Auronzo, passo S.Antonio, Padola.
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L’unica soluzione definitiva a questo stato di cose è mettere subito in cantiere il Tunnel del Coltrondo, un by-pass efficace e permanente dell’intera area pericolante e naturale, necessario completamento della Galleria Comelico, inaugurata nel 1986, il cui utilizzo rischierebbe di essere vanificato da queste frequenti frane nel tratto successivo all’uscita verso S.Stefano di Cadore.
Ci vorrà qualche anno….nel frattempo è essenziale la messa in sicurezza dei costoni pericolanti.
Al momento sul luogo della frana è già al lavoro un’efficiente impresa forestale locale per rimuovere tronchi e ceppaie divelte per poi occuparsi di massi pericolanti ed altro materiale instabile e consentire il successivo intervento di messa in sicurezza del pendio, ci vorranno almeno 10 giorni per i lavori di pulizia… poi si vedrà
Non rimane altro che darsi da fare…semplice a dirsi ma….ognuno faccia la sua parte e con tante anche piccole ma continue e decise “spinte” la lenta macchina burocratica dovrebbe mettersi finalmente in moto..i tempi sembrano maturi…
Documenti
Aggiornamenti
Commento di Comandante Delegado – Spiegazione della fotografia: parla la nota e battagliera Alessandra Buzzo (Sindaco di Santo Stefano di Cadore n.d.r.)…. ” Vede Governatore……. vede lassù in alto???…. La vede la luna…. beh non Le stiamo chiedendo la luna…. Governatore…. Le stiamo solo chiedendo una mano per poter vivere nella nostra terra…… liberamente…. solo quello……. ed ora abbassi pure lo sguardo…. e guardi con attenzione le nostre vallate… le nostre montagne…. i nostri altopiani….e si metta al lavoro…”
Impressionanti. Queste due foto aeree prese dal video di Gino De Zolt mentre sorvola la frana sulla strada della Valle col suo deltaplano a motore, rendono meglio di ogni discorso la drammatica realtà della situazione.
Grazie a Danilo Comis per la collaborazione
News S. Stefano di Cadore – La Conquista
Notizie dalla Parrocchia di Santo Stefano di Cadore
Il Bollettino Parrocchiale Trimestrale di Santo Stefano di Cadore. Numero 2 del 2013 – Estate
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