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storia

 

Le Origini di Santo Stefano e del Comelico

 

La Preistoria

Ritrovamento di necropoli (cimiteri) a Lozzo, Pozzale, e Valle con tombe risalenti a 1000 anni avanti Cristo e di epoche posteriori i ritrovamenti di Lagole di Calalzo.
Da questi ritrovamenti sappiamo che i Cadorini di allora erano armati, ben vestiti, conoscevano l’agricoltura e si può dire che i paesi erano assai popolati se tanto numerose erano le tombe.
Un primo popolo giunto fino in Cadore, scendendo dal nord delle Alpi, forse per esercitare la caccia, fu il Ligure di origine indo-europea che occupava estesi territori dalla Francia meridionale alle Alpi orientali.
A sovrapporsi ai Liguri sarebbero giunti gli Illirici, cui appartiene la stirpe veneta, provenienti questi, molto probabilmente, dalla Carnia per il passo della Mauria.
In un secondo tempo sono giunti in Cadore anche i Veneti risalendo il Piave, quando l’invasione gallica li costrinse a rifugiarsi sui monti (sesto secolo avanti Cristo).
I Veneti portarono nel Cadore semiselvaggio le civiltà del bronzo e del ferro, il commercio, l’industria e l’arte etrusca…(Lagole-museo di Pieve di Cadore).
Certamente giunsero in Cadore anche i Celti o Galli; lo attesta il ritrovamento d’armi, l’elmo gallico di Vallesella, ed inoltre lo documenta il dialetto della regione e lo stesso nome di Cadore è di origine Celtica da CATU – battaglia + BRIGUM -altura, roccaforte, cittadella.
 

La Storia

In epoca Romana (dal 115 a. C. al 476) nel medio Cadore vi era un notevole gruppo di abitanti.
La costruzione della via Claudia Augusta Altinate intorno al 100 d. C., congiungeva Altino(non lontano dalla foce del Piave) con Littamun (oggi S.Candido) e verso il Salisburghese con percorso che si svolgeva anche in Cadore.

Il Comelico ha sempre fatto parte del Cadore. La sua storia si identifica con la storia del Cadore, differenziandosi soltanto nei primordi e, s’intende, per locali particolari vicende.
Si può presumere, con molta attendibilità, che i primi abitanti si rifugiassero nelle impervie ed isolate valli comelicesi per sottrarsi agli eccidi, ai saccheggi ed alla sottomissione ai barbari che invasero ed occuparono l’Impero Romano.

Secondo una delle ipotesi, il principale apporto di profughi pervenuti in Comelico, fu dato da coloro che abitavano la Pusteria, in seguito all’occupazione di quella Valle avvenuta nell’anno 565 dopo Cristo da parte dei Baiuvari (oggi bavaresi). Chi non fu ucciso o non si sottomise andò ad occupare le disabitate valli del Comelico, di Gardena, di Badia e di Livinallongo, valli Ladine.
Altre ipotesi invece sostengono che tutto l’attuale Comelico superiore e parte di Danta – fu popolato da famiglie provenienti dalla vicìnia di Domegge, mentre il Comelico orientale – gli odierni comuni di S. Stefano e S. Pietro – da nuclei di persone dell’Oltrepiave.
Non è dunque possibile stabilire in maniera univoca la provenienza dei primi abitatori

Durante le Invasioni Barbariche (dal 476 all’888 d. C.) gli Unni di Attila non arrivarono in Cadore, ma esso soggiacque alla dominazione degli Eruli di Odoacre (476-493), degli Ostrogoti di Teodorico (493-548), dei Franchi Merovingi (548-553), dei Bizantini (553-568), dei Longobardi (568-774) e dei Franchi Carolingi (774-888).

Con i Franchi ebbe inizio il Feudalesimo (888 – 1077)

Successivamente (dal 1077 al 1420), in seguito alla cessione da parte dell’Imperatore Enrico IV al Patriarca di Aquileia del Comitato del Friuli, ebbe inizio il potere temporale dei Patriarchi che sub-infeudarono il Cadore ai loro vassalli. Tra questi, i Caminesi ebbero successivamente la completa investitura del Cadore fino al 1420 quando, terminato il potere temporale dei Patriarchi, subentrò il dominio Veneziano (1420 -1797) durante il quale la Serenissima riconobbe ai Cadorini autonomia legislativa ed amministrativa, riconoscendo ad essi la proprietà dei boschi e dei pascoli, l’uso gratuito delle acque ed esentando la proprietà da imposte e tasse. In questo periodo fiorente fu il commercio del legname che dai boschi del Cadore, trasportato con zattere sul fiume Piave, arrivava fino a Venezia dove veniva impiegato per la costruzione navale e l’edilizia lagunare.

Con l’avvento di Napoleone (1797 – 1813) ed il declino politico di Venezia, il cui territorio veniva invaso dagli eserciti stranieri, i Cadorini furono costretti a far buon viso sia all’uno sia all’altro dei contendenti, per limitare, per quanto possibile, le conseguenze delle ostilità belliche.
Il 13 maggio 1797 per la prima volta giunge a Pieve di Cadore un reparto di soldati francesi.

L’anno 1812 vede declinare l’astro di Napoleone. Nell’ottobre 1813 il Cadore è occupato dagli austriaci, l’Ampezzano e più naturalmente Dobbiaco cessano di far parte del distretto Cadorino. Il 7 aprile 1815 viene costituito il Regno Lombardo-Veneto.
 

L’epoca Moderna

continua……